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Stella Gubelli
Amministratore Delegato
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Valentina Bramanti
Responsabile Strategia e Reporting
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In questo articolo analizziamo pregi e criticità degli standard VSME, sollevando una questione centrale: la semplificazione non dovrebbe mai compromettere l’efficacia.

Nel dibattito europeo sulla sostenibilità, il tema della rendicontazione ESG volontaria si sta imponendo con crescente rilevanza, anche a seguito delle proposte presentate con il “Pacchetto Omnibus” che, se approvate, limiteranno gli obblighi di trasparenza a un numero ristretto di imprese (grandi imprese europee con più di 1.000 dipendenti) riducendo dell’80% la platea prevista attualmente dalla CSRD.

EFRAG è intervenuto in questo dibattito, pubblicando lo scorso maggio un’analisi costi-benefici a supporto dell’introduzione del Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs (VSME)[1], finalizzato a dicembre 2024: gli standard VSME si candidano ad essere lo strumento di rendicontazione elettivo per le imprese che vogliano approcciare alla rendicontazione ESG in modo volontario.

Leggi l’articolo in cui approfondiamo gli Standard VSME, evidenziandone pregi e criticità.Gli Standard VSME Sono davvero lo standard giusto per chi vuole rendicontare la sostenibilità in modo volontario?

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