Analisi dei risultati della consultazione sulla SFDR: sfide e proposte (parte 1)

Contatta l’autore

Nicolò Lascari
Manager
nicolo.lascari@altisadvisory.com

Cos’è l’SFDR

SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) è l’acronimo in inglese del regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari, parte integrante del Piano d’Azione dell’UE per la finanza sostenibile. Questo piano è composto da una serie di norme interconnesse progettate per promuovere gli investimenti sostenibili, e uno dei suoi pilastri fondamentali è proprio l’SFDR, che è entrato in vigore il 10 marzo 2021.

Questo regolamento assiste gli investitori richiedendo una maggiore trasparenza nell’illustrare quanto i prodotti finanziari considerino le caratteristiche ambientali e/o sociali, se siano investimenti sostenibili o se si pongano obiettivi sostenibili. Lo scopo è di standardizzare la presentazione di tali informazioni per aiutare gli investitori a distinguere e confrontare le numerose strategie di investimento sostenibili attualmente disponibili, orientando i flussi di capitali verso iniziative efficaci che favoriscano e rendano possibile un’economia più sostenibile.

La Consultazione

Dopo due anni e mezzo dall’entrata in vigore del Regolamento SFDR, la Commissione Europea ha avviato una consultazione volta a valutarne in modo completo l’attuazione. L’obiettivo è comprendere come l’SFDR sia stato implementato e come interagisca con altri quadri normativi europei sulla finanza sostenibile, allo scopo di individuare eventuali lacune e verificare la sua efficacia nel contrastare il greenwashing.

La consultazione, avviata nel settembre 2023 e chiusa a dicembre dello stesso anno, si è articolata in due parti: una pubblica, che ha coinvolto un vasto spettro di partecipanti, tra cui imprese, associazioni di categoria e cittadini dell’UE, e una riservata agli stakeholder con una conoscenza approfondita e/o un’esperienza lavorativa nel campo della disclosure finanziaria sostenibile. Complessivamente, sono state raccolte 387 risposte valide, offrendo una base significativa per valutare il contesto attuale e identificare eventuali aree di miglioramento.

I risultati

I risultati della consultazione forniscono un quadro chiaro delle opinioni e delle preoccupazioni degli stakeholder riguardo al quadro normativo attuale.

Le principali osservazioni emerse dalle valutazioni dei partecipanti riguardano diversi aspetti della normativa, tra cui:

  • La scarsa efficacia nell’indirizzare i capitali verso investimenti sostenibili;
  • L’insufficienza dell’utilità delle informazioni fornite agli investitori;
  • L’insufficienza in termini di utilità e comparabilità delle informazioni fornite ai distributori, rispetto ad altre normative come Mifid 2 e Idd, per determinare se un prodotto finanziario soddisfi le preferenze di sostenibilità degli investitori;
  • La mancanza di chiarezza riguardo ai concetti chiave, come la definizione di investimento sostenibile;
  • L’uso dell’SFDR come strumento di marketing ed etichettatura, anziché come strumento di disclosure effettiva;
  • La difficoltà metodologiche legate al calcolo degli indicatori PAI (Principal Adverse Impacts);
  • La difficoltà nel reperimento di dati di alta qualità per rispondere agli obblighi di divulgazione, soprattutto per quanto riguarda gli indicatori PAI e l’allineamento alla Tassonomia degli investimenti;
  • La necessità di modificare l’attuale sistema di classificazione dei prodotti finanziari per rappresentare maggiori categorie di prodotti finanziari, come fondi d’impatto, i fondi tematici e i fondi di transizione, al fine di aumentare la chiarezza e la trasparenza per gli investitori.

Questi risultati sottolineano la necessità di rivedere e potenziare il Regolamento SFDR al fine di affrontare le criticità identificate e promuovere una maggiore efficienza ed efficacia nel campo degli investimenti sostenibili, garantendo allo stesso tempo maggiore chiarezza e trasparenza per gli investitori.